lunedì 12 settembre 2011

Bidoni Mondiali - Josè Mari & Javi Moreno [Prima parte]

Per la seconda puntata della nostra rubrica dedicata agli scarponi del calcio parliamo non di uno, ma addirittura di due giocatori le cui prestazioni infauste hanno tolto il sonno a milioni di tifosi milanisti, me compreso, ovvero Josè Mari e Javi Moreno. 

Ma procediamo con ordine: il primo dei due ad approdare in rossonero fu Josè Mari che passò al Milan nel dicembre del 1999 dopo aver disputato alcune ottime stagioni nell’Atletico Madrid.
Nella sua precedente esperienza spagnola si fece conoscere al calcio italiano giocando una partita maiuscola contro la Roma nei quarti di finale della Coppa UEFA 1998-99 dove con un gol e un assist all’Olimpico riuscì a buttare fuori la squadra capitolina dalla competizione europea.

Il giocatore lasciò la spagna con il bottino di 84 presenze e 20 gol, non male se si pensa che le sue caratteristiche principali erano quelle non di bomber, ma di seconda punta in grado di aprire varchi per i compagni e di saltare l’uomo dispensando assist (cosa che all’ombra della Madonnina mai si vedrà).
Il club meneghino sborsò per il suo acquisto 40 miliardi, cifra che non sembrava ai tempi esagerata, dato il curriculum del giovane attaccante spagnolo.

Occorre però notare che Zaccheroni a quei tempi considerava inamovibili Bierhoff e il neo arrivato Shevchenko per cui lo spagnolo fu molte volte costretto a ritagliarsi uno spazio in campo come trequartista, ruolo poco adatto alle sue corde. Nei suoi primi 6 mesi in rossonero lo si ricorda perciò soltanto per un gol San Siro contro la Roma nel 2-2 finale e per un assist a Shevchenko al Granillo contro la Reggina.

Anche nel suo primo campionato disputato interamente in Italia (2000-01) le cose non andarono meglio: 2 soli gol in campionato contro il Lecce (il fondamentale gol del 4-1 all’88’) e in casa contro il Brescia alla penultima giornata ed una rete in Coppa Italia contro l’Atalanta (peraltro su rigore). Inaspettato fu invece il rendimento in Champions, dove lo spagnolo mise a referto ben 5 gol in 9 partite segnando anche il gol del momentaneo vantaggio (3-2) in casa contro il Barcellona.
La musica non cambiò negli anni successivi, in cui gli arrivi di Pirlo, Rui Costa, Seedorf, Inzaghi e Javi Moreno ridussero ulteriormente gli spazi per l’attaccante spagnolo.

José Mari
Una possibilità di riscatto si presentò però a metà del campionato 2001-02 in cui, a seguito degli infortuni di Shevchenko, Inzaghi e Rui Costa lo spagnolo si ritrovò titolare (ahimè) dell’attacco rossonero. In sedici partite di campionato furono 2 i gol realizzati: quello dell’1-0 contro il Lecce e quello del momentaneo 1-0 contro la Fiorentina. Anche nelle altre competizioni i risultati furono deludenti: un solo gol contro i “quotatissimi” olandesi del Roda in Olanda e due reti in Coppa Italia (a Roma contro la Lazio e a Torino contro la Juventus).

Ma di là dei numeri (75 presenze e 14 gol complessivi) furono evidenti i limiti tecnici e caratteriali di un giocatore che, arrivato come una delle migliori seconde punte in circolazione, mancò clamorosamente le aspettative che esistevano sul suo conto. Ritornato in patria, iniziò un lungo peregrinare (con scarso successo) in vari club (Atletico Madrid, Villareal, Real Betis Siviglia, Gimnastìc de Tarragona, fino al suo attuale club, lo Xerez, squadra della seconda divisione spagnola).

[Continua...]

 Nicolas Biondi

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