Se per Josè Mari il ridotto numero di gol poteva in qualche modo trovare una giustificazione nelle caratteristiche del giocatore, diverso è il discorso per l’altro spagnolo Javi Moreno, detto il Topo che arrivò a Milanello nell’estate del 2001 per la cifra di 32 Miliardi. Lo spagnolo fu acquistato dal Deportivo Alaves, dove aveva brillato nella stagione precedente segnando 22 gol nella Liga spagnola e trascinando con 6 reti la sua squadra alla finale di Coppa UEFA contro il Liverpool conclusasi 4-3 per gli inglesi, ma in cui Javi Moreno aveva segnato due dei tre gol degli spagnoli.
Insomma, l’ex giocatore dell’Alaves era arrivato in Italia con tutte le carte in regola per fare bene, ma si dimostrò davvero carente sotto il profilo realizzativo (9 gol in 27 partite complessive) davvero pochi se si tiene conto anche della distribuzione delle reti: due sole in campionato, entrambe a Venezia nell’1-4 finale, quattro gol in Coppa Italia (una doppietta all’Olimpico contro la Lazio e due gol contro la Juventus, rispettivamente uno a San Siro ed uno al Delle Alpi nella doppia semifinale) ed infine 3 reti in Coppa UEFA (peraltro tutte ininfluenti ai fini del risultato finale e con avversari di modesta caratura), eccole nel dettaglio :
· Bate Borisov-Milan 0-2 (il secondo gol)
· Milan-Bate Borisov 4-0 (il secondo gol)
· Sp. Lisbona-Milan 1-1, ma dopo la vittoria del Milan a San Siro 2-0.
Forse i numeri non sono nemmeno del tutto impietosi, ma chi ha seguito le vicende del Milan in quella stagione ricorda quanto questo giocatore fosse irritante e del tutto negato di fronte alla porta, degno erede del Pancev interista, o dell’Esnaider juventino.
Anche i suoi compagni rivestivano una grande fiducia in lui, basti pensare che un giorno Laursen in allenamento cercò di azzopparlo in tutti i modi a suon di entratacce (e in questo era un maestro) in modo che non potesse scendere in campo la domenica successiva.
Non fossero bastate le sue indegne prove a renderlo inviso a tutti i tifosi rossoneri, questo figuro nel 2004 si è addirittura permesso di lanciare accuse di doping nei confronti del club milanista senza aver portato alcuna prova a sostegno delle sue dichiarazioni.
Rispedito dal Milan in Spagna insieme al suo compare Josè Mari, gioca con scarsi successi in vari Club ( Atletico Madrid, Bolton, Real Saragozza) riuscendo a replicare soltanto nel Cordoba (48 reti in 94 partite di campionato) i risultati ottenuti nell’Alaves.
Termina la sua carriera giocando da settembre 2008 a dicembre dello stesso anno nell’Eivissa Ibiza (terza divisione spagnola) e la stagione 2009-10 nelle file del Lucena (seconda divisione spagnola)