Derby sorPazzo
La settimana prossima ci sarà la partita più attesa di tutto il campionato, nonchè quella che potrebbe deciderlo. Il derby.
Partita delicatissima per i rossoneri omai Ibra-dipendenti che, senza lo svedese non sanno più vincere (ultimamente anche con...vedi Tottenham! XD). L'Inter invece arriva a questa partita con i favori dei pronostici, io dico: attenzione, sorPazzo possibile!
C'è da valutare poi la rosa delle due squadre, già detto del Milan, che in assenza del nasone ha peso a Palermo (5 sconfitte nelle 5 partite precedenti), mancheranno ai rossoneri anche Pirlo e Ambrosini oltre al lungodegente Inzaghi (stagione finita).
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Pazzini potrebbe decidere la partita più attesa... |
L'Inter invece viene dalla vittoria interna con il Lecce e dal pareggio fortunoso di Brescia e per
il derby può convocare l'intera rosa ad eccezione di Samuel, che ritornerà, come Inzaghi, solo nella prossima stagione.
Guardando un po' poi quello che le due squadre hanno fatto nel mercato di gennaio, facciamo un veloce confronto fra i nuovi acquisti delle due squadre: Pazzini e Kharja nettamente molto meglio di Cassano e Van Bommel. Il Pazzo segna a raffica, Cassano ha dovuto trovare la sua squadra natia per segnare il primo gol rossonero. Difficile valutare Vilà in quanto mai visto giocare, Nagatomo invece sta guadagnando sempre più spazio fra i nerazzurri e ha addirittura segnato il primo gol italiano con la nuova casacca. Il mercato di gennaio quindi è implacabile: Inter-Milan 3-0.
Il cielo è azzurro sopra Cesena
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Parolo con Cassano a Coverciano |
Prima volta assoluta che due giocatori vengono convocati nella nazionale maggiore mentre militano in riva al savio. Seconda volta in assoluto in cui un giocatore viene convocato in nazionale maggiore mentre gioca nel Cesena. L'ultima volta fu Rizzitelli (esordì in un'Italia-URSS 4-1 a Bari) nel lontano febbraio dell'88, Parolo aveva appena 3 anni, Santon sarebbe nato soltanto 3 anni dopo. Che dire, per i lettori fissi di questa rubrica Parolo non è di certo una novità, infatti negli ultimi due numeri avevo dedicato a lui la foto del giorno.
La nazionale se la merita tutta, e io confido che nel giro di poco tempo possano raggiungerlo il suo grande amico Volta (come profetizzato anche da Gene Gnocchi in una puntata del suo Show) e il suo attuale compagno di squadra Giaccherini.
Prandelli ha detto che Parolo lo sta seguendo da alcuni anni, notato infatti in'un amichevole estiva di qualche anno fa quando il primo allenava la Fiorentina e il secondo giocava nella Pistoiese.
Un premio dunque al giocatore che ha segnato il gol - promozione a Piacenza, un premio a tutta Cesena e a tutto il Cesena perchè in fondo Parolo è come se fosse del vivaio del cavalluccio....
Prandelli e l'Europa che conta
Voleva un'Italia dai piedi buoni? Eccolo accontentato e la vittoria con la Slovenia ne è la conferma. Con la qualità che ci ritroviamo a centrocampo, questa nazionale può fare veramente molta squadra. E non dimentichiamoci che ancora mancano elementi come Pirlo e De Rossi tanto per fare due nomi...
Non era facile rifondare l'Italia fatta a pezzi dal mondiale in Sudafrica ma , grazie anche ai nuovi italiani, come li chiama il CT, Prandelli c'è riuscito in pochi mesi e in poche partite. Con semplicità e naturalezza, senza fronzoli o illusioni, raschiando il fondo di un barile di un calcio in estrema difficoltà, con sempre più stranieri e sempre meno giocatori prodotti dal vivaio. Con un po' di oriundi, chiamando all'appello tutti quelli che fanno comodo, Prandelli ha ridato all'Italia una nuova fisionomia, una nuova dignità. E' stato coraggioso, ha fatto tutto in fretta lasciando i suoi panni preferiti da allenatore e indossando quelli da selezionatore. Il credo tattico (4-3-1-2) ormai è ben assimilato dalla squadra, che lo interpreta con disinvoltura.
Nessun trionfalismo, ma crescere adagio, maturare piano, cercare di giocare a pallone con qualità non era facile, ma questo gruppo c'è riuscito. Ora, a qualificazione praticamente ottenuta, Prandelli deve insistere, provare a ringiovanire diventa un'esigenza nonchè un'altra sfida.
Le sensazioni sono positive: avevamo toccato il fondo ma ora è ricominciata la salita.
E chissà che con questo allenatore e questo gruppo non si possa arrivare a Kiev....