Il campionato è finito. La Coppa Italia assegnata e la Champions League vinta. A chi vanno quindi meriti e demeriti della stagione? Andiamo allora a snocciolare il penultimo appuntamento stagionale del "RompiCalcione", prima che si trasformi in "RompiCalcione al Mercato"
Partiamo dalla competizione più importante: la Champions League. Il Bayern di Robben e Ribery, che giocava la finale in un'Allianz Arena che doveva essere neutra, ma neutra non era contro il Chelsea di Di Matteo, rifondato e ritrovato dopo che Villas Boas è stato esonerato, proprio a favore del suo secondo.
La finale è stata giocata in un clima surreale, in uno stadio completamente biancorosso e con pochissimi puntini "blues", ma non per questo il Chelsea non ha dato battaglia, anzi.
La partita nei due tempi regolari si è svolta praticamente con lo stesso copione: 30-35 minuti di possesso Bayern e gli ultimi 5-10 minuti viene fuori il Chelsea. Partita tutto sommato soporifera, si sveglia solo all'83esimo, quando Thomas "s'è visto molto" Muller decide di far girare la gara a favore dei padroni di casa in campo neutro. Il Chelsea però non ci sta, e nonostante un gol annullato a Ribery per fuorigioco, pareggia con uno stupendo colpo di testa di Drogba. 1-1 e si va ai supplementari. Robben decide che si devono battere i rigori proprio sbagliandone uno e dai tiri dal dischetto (battuti sotto la curva del Bayern), un altro bavarese decide di perdere la coppa. Schweinsteiger decide poi di regalare un altro sussulto alla partita, prima che Drogba, ancora lui, decida di entrare nella storia. Batte e segna, il Chelsea è nella storia. Il Bayern invece si porta a casa il triplete dei poveri, secondo posti in campionato, secondo in coppa e secondo in Champions. Inoltre passa alla storia come seconda (strano!!) squadra nella storia ad aver perso una finale di Champions (o Coppa Campioni) in casa.
Ma non è tutto, Robben si dimostra fragile nelle partite che contano: dopo Bayern-Inter e Spagna-Olanda, è la terza finale che perde. E a 28 anni scrollarsi di dosso questo peso non è cosa da poco.
All'Olimpico di Roma invece si è giocata l'ultima coppa nazionale da assegnare: la Coppa Italia (o Tim Cup, come si chiama per motivi danaristici). A contendersela c'erano il Napoli di De Laurentiis e la Juventus degli Agnelli, ritornata a vincere in Italia dopo quasi un decennio.
Anche qui, come a Monaco, uno stadio pieno, con tifosi provenienti da tutt'Italia a tifare per i propri beniamini. Peccato però per i fischi sopra l'inno di Mameli, interpretato (discutibilmente, ma non è una scusante) da Arisa.
Il Napoli riesce nell'impossibile, la prima sconfitta ufficiale della Juventus nell'anno 2011-2012. E Cannavaro alza la coppa al cielo, sulle note di 'O surdato 'nnammurato, con i napoletani visibilmente in giubilo, vent'anni dopo Maradona.
La partita si svolge con un copione totalmente opposto a quello di Monaco, la partita infatti è frizzante, numerosi sono i cambi di fronte e le ripartenze, con un super Lavezzi in gran spolvero. Cavani dagli 11 metri e Hamsik con una gran diagonale battono Storari. 2-0 e il cielo è azzurro sopra Berlino! Ops, Roma....
Passando alle chiacchiere da bar invece, abbiamo un Milan totalmente da rifondare, gli addii di Nesta, Gattuso, Seedorf, Zambrotta, Van Bommel e Inzaghi pesano come un macigno. Se poi aggiungiamo la possibile partenza di Ibrahimovic il quadro è completo e la situazione intricata. Se poi aggiungiamo che Gattuso e Van Bommel saranno sostituiti da Montolivo e Traorè prenderà il posto di Seedorf, bèh, caro Milan, ne dovrai fare di spesa!
D'altro canto a Torino il mercato estivo si preannuncia scoppiettante: la Juve vuole un attaccante di peso e i nomi che girano lo sono. Sia a livello di gol, sia a livello di milioni (fra ingaggio e stipendio). Suarez del Liverpool e Higuain del Real Madrid sembrano le piste più calde, con lo spagnolo leggermente favorito.
Inoltre sembra ci sia un ottimo canale con l'Udinese per portare sotto la mole Asamoah e la pista sembra in discesa.
La finale è stata giocata in un clima surreale, in uno stadio completamente biancorosso e con pochissimi puntini "blues", ma non per questo il Chelsea non ha dato battaglia, anzi.
La partita nei due tempi regolari si è svolta praticamente con lo stesso copione: 30-35 minuti di possesso Bayern e gli ultimi 5-10 minuti viene fuori il Chelsea. Partita tutto sommato soporifera, si sveglia solo all'83esimo, quando Thomas "s'è visto molto" Muller decide di far girare la gara a favore dei padroni di casa in campo neutro. Il Chelsea però non ci sta, e nonostante un gol annullato a Ribery per fuorigioco, pareggia con uno stupendo colpo di testa di Drogba. 1-1 e si va ai supplementari. Robben decide che si devono battere i rigori proprio sbagliandone uno e dai tiri dal dischetto (battuti sotto la curva del Bayern), un altro bavarese decide di perdere la coppa. Schweinsteiger decide poi di regalare un altro sussulto alla partita, prima che Drogba, ancora lui, decida di entrare nella storia. Batte e segna, il Chelsea è nella storia. Il Bayern invece si porta a casa il triplete dei poveri, secondo posti in campionato, secondo in coppa e secondo in Champions. Inoltre passa alla storia come seconda (strano!!) squadra nella storia ad aver perso una finale di Champions (o Coppa Campioni) in casa.
Ma non è tutto, Robben si dimostra fragile nelle partite che contano: dopo Bayern-Inter e Spagna-Olanda, è la terza finale che perde. E a 28 anni scrollarsi di dosso questo peso non è cosa da poco.
All'Olimpico di Roma invece si è giocata l'ultima coppa nazionale da assegnare: la Coppa Italia (o Tim Cup, come si chiama per motivi danaristici). A contendersela c'erano il Napoli di De Laurentiis e la Juventus degli Agnelli, ritornata a vincere in Italia dopo quasi un decennio.
Anche qui, come a Monaco, uno stadio pieno, con tifosi provenienti da tutt'Italia a tifare per i propri beniamini. Peccato però per i fischi sopra l'inno di Mameli, interpretato (discutibilmente, ma non è una scusante) da Arisa.
Il Napoli riesce nell'impossibile, la prima sconfitta ufficiale della Juventus nell'anno 2011-2012. E Cannavaro alza la coppa al cielo, sulle note di 'O surdato 'nnammurato, con i napoletani visibilmente in giubilo, vent'anni dopo Maradona.
La partita si svolge con un copione totalmente opposto a quello di Monaco, la partita infatti è frizzante, numerosi sono i cambi di fronte e le ripartenze, con un super Lavezzi in gran spolvero. Cavani dagli 11 metri e Hamsik con una gran diagonale battono Storari. 2-0 e il cielo è azzurro sopra Berlino! Ops, Roma....
Passando alle chiacchiere da bar invece, abbiamo un Milan totalmente da rifondare, gli addii di Nesta, Gattuso, Seedorf, Zambrotta, Van Bommel e Inzaghi pesano come un macigno. Se poi aggiungiamo la possibile partenza di Ibrahimovic il quadro è completo e la situazione intricata. Se poi aggiungiamo che Gattuso e Van Bommel saranno sostituiti da Montolivo e Traorè prenderà il posto di Seedorf, bèh, caro Milan, ne dovrai fare di spesa!
D'altro canto a Torino il mercato estivo si preannuncia scoppiettante: la Juve vuole un attaccante di peso e i nomi che girano lo sono. Sia a livello di gol, sia a livello di milioni (fra ingaggio e stipendio). Suarez del Liverpool e Higuain del Real Madrid sembrano le piste più calde, con lo spagnolo leggermente favorito.
Inoltre sembra ci sia un ottimo canale con l'Udinese per portare sotto la mole Asamoah e la pista sembra in discesa.
Io onestamente tifavo bayern, un po' perchè ero seduto a guardare la partita di fianco a un tedesco di 100 chili, un po' perchè il chelsea mi sta proprio antipatico, e un po' perchè il bayern ha dominato la partita, oggettivamente...!!!
RispondiEliminaCee è quello che ho scritto...30/35 minuti di dominio bayern per tempo! :)
RispondiEliminanon ero polemico per una volta magno, era solo una affermazione a se :D
RispondiEliminaIO tifavo Chelsea! Uno perchè sono milanista e non voglio che il Milan venga raggiunto in quanto a coppe vinte, e due perchè almeno con Di Matteo allenatore c'è un pò di Italia nella vittoria...
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