Fantacalcio: vince il computer
vale due milioni di giocatori
Un algoritmo dell'università di Southampton analizza i dati della Premier League e schiera le formazioni migliori: "E' come uno scacchista che vede quattro mosse avanti", spiegano i ricercatori. Ma attenzione: non è solo un gioco.di ALESSIO SGHERZA
IN FONDO il Fantacalcio non è altro che una lunga partita a scacchi. Sì, avete capito bene: non basta saper schierare la formazione giusta questa settimana, ma bisogna guardare lontano, almeno 4 mosse/partite avanti agli avversari. A parlare non è un novello Kasparov del fantasy football (così si chiama in Inghilterra), ma il risultato di un serissimo esperimento condotto dall'università di Southampton, i cui risultati si possono riassumere così: un computer dotato di intelligenza artificiale che gioca al Fantacalcio della Premier League, la serie A inglese, fa meglio di molti giocatori umani.
Non di tutti, certo, ma di molti di loro. Su oltre 2,5 milioni di giocatori ogni anno, il fanta-pc-allenatore si è sempre piazzato tra i migliori 1% e spesso tra i primi 500. Cinquecentesimo su 2,6 milioni: un risultato straordinario, raggiunto guardando solo ai numeri.
L'idea di un artificial football manager nasce come progetto di dottorato di Tim Matthews. Coadiuvato dal professor Sarvapali Ramchurn e dal ricercatore George Chalkiadaki, i tre hanno elaborato un algoritmo che, analizzando i risultati degli ultimi quattro anni della Premier, sia come squadre che come singoli, è in grado di ottimizzare non solo la formazione di una partita singola, ma di guardare in prospettiva.
"L'algoritmo - ci spiega il professor Ramchurn - ottiene questi risultati perché massimizza i risultati, magari vendendo un giocatore che in quel momento è molto richiesto sul mercato e usando quei crediti (così si chiamano i soldi del Fantacalcio, ndr) per comprare qualcuno che statisticamente farà bene nelle prossime 4 partite". Insomma: se oggi Balotelli facesse una doppietta potrebbe finire sul mercato, per comprare un giocatore che - dicono i dati - farà meglio nelle prossime partite ma oggi costa un po' meno.
A quanto si evince dalle simulazioni, applicate allo scorso campionato, il sistema funziona. E per chi si stesse chiedendo se abbia senso perdere tempo a programmare un algoritmo per vincere al Fantacalcio, sappia che la ricerca di Matthews va vista in un contesto ben più serio: quello dell'ottimizzazione dell'interazione uomo-macchina 1, applicata alla gestione dei disastri naturali, alle smart grid energetiche e alla citizen science.
"I nostri studi hanno l'obiettivo - continua Ramchurn - di far lavorare insieme macchine e uomini nel miglior modo possibile".
Così si spiega l'idea, dall'inizio del nuovo campionato, di inserire anche un elemento umano nella scelta delle formazioni. Perché, come spiegano ancora gli autori - che presenteranno lo studio all'Aaai Conference 2012 a Toronto (Association for the Advancement of Artificial Intelligence) - un computer analizza i numeri ma non sa se quel determinato giocatore è infortunato, o magari è in rotta con l'allenatore, o altro ancora.
Così ad agosto sarà lanciato un sito attraverso cui gli utenti potranno collaborare con il software e migliorarne (si spera) i risultati. Collaborazione uomo-macchina per vincere al fantasy football e sviluppare modelli di interazione da applicare un domani a un cataclisma come un uno tsunami. Insomma palla al centro e calcio d'inizio: da quest'anno il Fantacalcio non è più solo un gioco.
FM